Convento del SS. Salvatore

Nel 1546 venne costruito in località Madonna delle Grazie il convento degli eremiti Agostiniani Zumpani sotto il titolo di S.S. Salvatore, lontano dalle mura, a nord di Melissa, Oggi sono visibili solo dei ruderi del convento il tratto da percorrere a piedi per poterlo raggiungere è piuttosto impegnativo essendo stato edificato in un luogo quasi inaccessibile. Probabilmente l'area del sito è stata cercata nella necessità di un'area boscosa e lontano dalla costa, date le vicende del tempo .
La costruzione dell'edificio religioso che comprendeva una piccola chiesa, venne realizzato anche con il contributo finanziario annuale del feudatario e dell'università. Era la dimora di pochi frati e secondo le relazioni dei vescovi di Umbriatico non osservavano alcuna disciplina dei regolari, i frati se ne andavano vagabondando per il paese di giorno e di notte e anche per la diocesi.
Nella stessa diocesi di Umbriatico a Crucoli era sorto nel 1518 un convento appartenente alla stessa congregazione, grazie alla donazione dei feudatari agli Agostiniani Zumpani della chiesa di S.M. dell' Annunziata ed alcuni fondi "con il peso di celebrare ogni giorno una messa per l'anima dei loro morti".
Anche nella vicina città di Strongoli nel 1598 venne fondato il convento Agostiniano di Santa Maria del Popolo, su richiesta del vescovo Claudio Vico e dei cittadini, grazie alla donazione di 500 ducati della vedova Persia Pica e del figlio con l'obbligo di celebrare due messe per i propri defunti da parte dei frati.
L'ordine degli Agostiniani-Zumpano era stato fondato da Francesco Marino da Zumpano (cs) ed era presente in molti conventi calabresi (42), in comunità piuttosto piccole e distribuite nei centri rurali. Un ruolo decisivo nella diffusione degli Agostiniani nelle aree rurali in molti casi è dovuto alle università ed anche a degli aristocratici per far fronte all'inadeguata assistenza spirituale del clero secolare, furono promotori di numerosi conventi al fine di trarne benefici spirituali e culturali.
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Il nuovo convento
Dietro insistenza dell'università "riconoscendo il puoco benessere" che gli abitanti ricevevano dalla l'ubicazione del convento, lontano dall'abitato e difficile da raggiungere si fanno promotori presso il conte Francesco Campitelli affinché intervenga presso il padre provinciale dell'ordine agostiniano per lo spostamento del convento. Il 1 marzo 1637 il padre provinciale ed il vescovo di Umbriatico Antonio Ricciullo diedero io loro consenso alla richiesta ed i frati abbandonano il convento. Il nuovo convento viene costruito accanto alla chiesa dell'annunciata fuori le mura vicino la Porta i Iusa, oggi nella parte terminale di via Vicolo Rotondo. (Foto). Anche la confraternita laica dell'annunciata con il proprio consenso concedeva ai frati Agostiniani Zumpano la chiesa dell'Annunciata a determinate condizioni: i frati devono celebrare 4 messe alla settimana nella chiesa ed il sabato nella chiesa matrice, inoltre la festa dell'Annunciata deve essere celebrata dai frati senza alcuna spesa per alcuno.
La chiesa ed il convento risultano essere così disposti alla metà del seicento: La chiesa dell'Annunziata è " lunga sessanta palmi e larga palmi trenta et alta trenta palmi, le mura sono di palmi tre quelle di fora e quelle di dentro due". Accanto alla chiesa c'è il nuovo convento fornito di nove stanze ed una cantina per i frati. Il convento allora era abitato da otto persone quattro frati e quattro servienti di cui un frate Fabio Pignataro e un servente Giuseppe Iuzzolino erano del luogo.
(Nel 1584 il priore generale Anguisciolo aveva autorizzato diverse confraternite tra cui quella laica di Melissa presente nella chiesa dell'annunciata di essere aggregata all'arciconfraternita dei Cinturati di Bologna al fine di "godere l'indulgenze, gratie, et prerogative che detta arciconfraternita gode" . (La confraternita dei Cinturati di Bologna era un'associazione di fedeli legata all'Ordine di Sant'Agostino, che si dedicava a opere di carità e devozione, e la cui appartenenza era contrassegnata dalla cintura). "Le istanze spirituali delle popolazioni erano soddisfatte attraverso l'attività missionaria e la predicazione periodica, soprattutto, quando la richiesta di avere la presenza stabile dei frati non poteva al momento essere soddisfatta." )
Le entrate con cui si sostengono i frati derivano soprattutto da lasciti per messe (39%), proprietà fondiarie (200 tomolate) a Melissa ed a Strongoli (31%), dall' affitto di case (10%) inoltre arrivano i contributi del feudatario e dell'Università. I frati conducevano un tenore di vita molto più agiato rispetto alla generalità della popolazione che viveva in un contesto di estrema povertà.
LA BOLLA DI INNOCENZO X
Con La bolla Instaurandae regularis disciplinae ("Per ristabilire la disciplina regolare") emanata da Innocenzo X nel 1652 veniva sancito la soppressione dei piccoli conventi con pochi religiosi. La ragione principale era che questi conventi non avevano sufficienti risorse economiche per garantire il sostentamento di un minimo di sei religiosi e il rispetto dell'osservanza regolare. La bolla colpì severamente la Congregazione degli Agostiniani Zumpani, con la chiusura di ben 29 conventi su 42 diffusi soprattutto nei piccoli paesi rurali della Calabria. Questo segnò l'inizio del declino della congregazione, che fu progressivamente assorbita nelle province agostiniane della Calabria. Il convento di Melissa ed altri che inizialmente erano stati soppressi a seguito della bolla pontificia furono successivamente riaperti nel 1654 in quanto alle autorità Vaticane alcune autorità locali presentarono delle suppliche al fine di ottenere la riapertura dei conventi perché il timore era quello di non poter fornire alle comunità rurali quell'assistenza assicurata dai conventi piccoli. Oltre a Melissa furono riaperti Strongoli, Vazzano, Zumpano, Belvedere, ecc. Non fu riaperto Crucoli.
LE RELAZIONI VESCOVILI
Nel settecento i vari vescovi che hanno retto la sede di Umbriatico hanno tentato in vari modi di sopprimere il convento e di incamerarne i beni. Nella relazione "ad limina" Francesco Maria Loyerio vescovo di Umbriatico (1724) fornisce al Pontefice un resoconto sullo stato della diocesi, dal punto di vista religioso, sociale e delle rendite. Indica che "Melissa è abitata da 844 persone di cui 13 sono sacerdoti due suddiaconi, e cinque chierici." Sono presenti nove chiese di cui tre parrocchiali ed un convento Agostiniano posto sotto la giurisdizione vescovile con rendita annuale di 150 ducati ed abitato abitualmente solo dal priore ed un laico in quanto i frati famosi in dottrina e costumi non erano solito risiedervi di norma in quel luogo. Diverse volte hanno procurato "vari inconvenienti" .. continua il vescovo è non riuscendo a fare osservare la Regola chiede che le rendite conventuali vadano a beneficio del Capitolo vescovile." Nel 1745 anche il vescovo Domenico Peronace nella sua seconda relazione "ad limina" a distanza di dieci anni dalla prima fa presente che per decisione dei superiori Agostiniani vi alloggia un solo frate e non per mancanza di rendite. Le messe vengono celebrate altrove erroneamente da altri frati dell'ordine e non nella chiesa dell'Annunciata ove stabilmente potrebbero essere necessari quattro sacerdoti." Inoltre il vescovo chiede il sequestro delle rendite conventuali avendo in una visita pastorale ordinato iai frati il restauro degli altari e l'arredo della sagrestia senza alcun seguito. Anche "La confraternita laicale dell'Annunciata reclama per il non rispetto delle condizioni stabilite nel 1637 e chiede di ottenere per sé la stessa chiesa, scegliendo per il suo servizio sacerdoti Secolari."
Nel 1763 il priore del convento viene accusato da un frate di amministrare male i beni e ferisce con un'arma da fuoco il frate. Il priore viene rimosso e mandato altrove - Nonostante i tentativi vescovili e gli scandali che lo investono il convento continuerà a sopravvivere per tutto il Settecento finché nel 1809 il nuovo re di Napoli Gioacchino Murat cognato di Napoleone Bonaparte per coprire l'enorme debito pubblico del regno confisca le proprietà dei conventi con la legge del 7 agosto e le mette in vendita. Al momento della soppressione era rimasto con solo due frati.
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SEBASTI NICEFORO (Melisseno Ordine Ereremiti S. Augustini)
Sebasti o Sebastiano Nicefaro nacque a Melissa verso il 1628 e da giovane "si immonacò" tra gli eremiti Agostiniani, quale fosse la sua fanciullezza non potremmo esattamente dire per mancanza di precise notizie storiche - Così nè scrisse Angelo Vaccaro nel febbraio del 1959 su Magna Graecia, ed ancora .. sbalordì per forza del suo ingegno e per le opere pubblicate, che gli assicurarono, in vita, una ben meritata fama.
Luigi Accatatis nelle raccolte delle Biografie degli uomini illustri delle Calabrie (1870) nel II volume parla del Sebasti da Melissa come uomo dotto e predicatore eloquente indicandone le opere scritte.
Angelo Zavarroni nella Bibliotheca Calabra sive (illustrium virorum Calabrie) 1753, Nicephorus Sebastus Melissenus Rheginus Agostinianus - lo dichiara "vir doctissimus. Claurit Ann. MDC" e indica le opere.
Molti altri autori si sono occupati del Sebasti : il Minieri, il Riccio, Lo Spanò, l'Aceti, il Taccone Gallucci, il Barrio, il D'Amato ecc.
Non si hanno notizie certe sul luogo di decesso ma si pensa possa essere avvenuta in qualche convento Agostiniano probabilmente in quello di Reggo Calabria.
Opere: 1) De chocolatis potiones : resolutio moralis 2) Epinicia ad Alexandrum VII in epidemiam ab urbe novissime profligatam. Itemque de parthenopaea illic felicitur absumpta. In geminos bipartita choros. Epinicia ad Alessandro VII. Inoltre, la partenopea è benedetta lì. Nei gemelli danze in due parti. 3) Vita B. Ieannis Chisii Senensis Ordinis Erem. Sancti P. Augustini .. 4)Epinicia ad comitem de Castrillo 1675; 5) Epinicia ad Alexandrum Septimum P.O.M. 1675; 6) Vita B. Ioannis Chisii Senensis Ordinis eremitarum S.P. Augustini Alex. VII. fel. record. gentilis : poetico calamo adiectis hypomnematibus delineata
Bibliografia: A. Cosentino - Melissa Medievale e Moderna
Bibliografia: A. Pesavento - Melissa e i suoi edifici
Bibliografia: F. Albo - Melissa un paese di gente povera
Bibliografia: Foca Accetta - L'ordine Agostiniano e le congregazioni di osservanza in Calabria (Sec. XV - XIX)